Complimenti al Governo Monti per aver detto no alle Olimpiadi a Roma

Si deve esprimere il pieno compiacimento per la decisione del Governo Monti di non sostenere la candidatura delle Olimpiadi a Roma nel 2020.

Al di là delle motivazioni finanziarie, del tutto giustificabili in un momento come questo, si deve sperare che questa decisione sia il segnale della capacità di questo Governo di resistere alle pressioni di un vecchio sistema consociativo abituato a giocare sempre con i soldi degli altri per proprio beneficio particolare e che con le Olimpiadi a Roma avrebbe trovato ancora una volta il modo per arricchirsi o per pavoneggiarsi alle spalle del resto del Paese.

Si deve anche sperare che questo sia un segnale al quel mondo politico-affaristico romano che pretende dietro al paravento della Capitale e della presenza dei palazzi del potere in questa città di ottenere priviligegi al di là di come sono in grado di contribuire allo sviluppo generale.

E si deve, infine, sperare che questa decisione sia il segnale di una volontà e di una capacità di cambiare le logiche del potere economico e politico in questo paese e di combattere e superare le resistenze che anche in queste settimane si stanno manifestando su cose ancora più importanti per il rilancio dell'Italia: le liberalizzazioni e le riforme del mercato del lavoro.

Altre riforme dovranno essere fatte per uscire dalla crisi ma è importante che ci siano dei segnali chiari anche per quella parte del Paese che ha veramente voglia di cambiare, di modernizzare e di competere e che dalle Olimpiadi non avrebbe tratto alcun beneficio e che - come per i Mondiali di calcio e i recenti Mondiali di nuoto - alla fine avrebbe visto opere incompiute, corruzzione e mala gestione e che anche per le Olimpiadi invernali a Torino, che sono state certamente più fortunate, hanno portato a costi fuori controllo e a impianti che sono adesso inutilizzati e privi di una funzione alternativa.