A BUON RENDERE - Estratto di un libro scritto nel 1995

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A BUON RENDERE - Estratto di un libro scritto nel 1995

SCdM
Pubblicato da SCdM in Idee e Opinioni · 21 Ottobre 2013
In questi giorni, scrivendo un breve saggio sulla globalizzazione, ho recuperato un estratto di un libro che pubblicai nel 1995 (Spirito e Realtà, Omnia Minima Editrice) come insieme di riflessioni filosofiche sulle logiche di funzionamento e di governo dell'economia e della politica.

E a quel tempo, ben prima che l'economia mondiale manifestasse le sue dinamiche con la crescente competizione dei paesi emergenti e con le profonde crisi finanziarie dal 2007 in avanti, a pagina 33, descrivendo le logiche fondamentali di funzionamento dei sistemi sociali e dei principi con cui devono essere governati, così scrissi:
<< Dello stesso segno è il fenomeno, per ora non gestito e come tale produttore di frequenti scompensi economici e politici, della globalizzazione dei mercati finanziari. La globalizzazione è certamente un fenomeno che risponde al principio di liberalizzazione in quanto permette alle masse monetarie di spostarsi con maggiore facilità da un mercato finanziario ad un altro. Se la globalizzazione non viene adeguatamente controbilanciata è destinata, come già accade, fenomeni di grossa instabilità socioeconomica (che è l'opposto dell'integrazione). A questo si aggiunga che la crescente liberalizzazione dei mercati finanziari sta facendo crescere la quota dei movimenti finanziari destinati alla speculazione mentre si riduce quella destinata al reale finanziamento delle attività reali con il risultato finale di una progressiva riduzione dello sviluppo sociale complessivo. >>
A distanza di 20 anni abbiamo visto cosa è successo e le crisi finanziarie, le cui conseguenze stiamo ancora pagando, potevano essere ampiamente previste, come insieme a pochi altri economisti abbiamo provato a affermare negli anni precedenti al 2007-2008, ricevendo lo scherno e l'ostracismo del mondo bancario, finanziario e anche accademico che lucrava sulla bolla finanziaria e che, in gran parte, è rimasta al suo posto nonostante i fallimenti e i dissesti prodotti e nonostante la dimostrata incapacità e mediocrità gestionale, intellettuale e morale dimostrata.

Tuttavia, al di là delle riflessioni e indicazioni che si potevano già formulare 20 anni fa', possiamo dire che il governo della globalizzazione, soprattutto quella finanziaria, è ancora di là da venire ed il rischio che possa produrre altri effetti negativi è altamente probabile, soprattutto se la logica è quella di garantire al sistema bancario mondiale e alle istituzioni di governo di avere un trattamento privilegiato e irresponsabile.


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