"Eros in agonia" di Byung-Chul Han: troppo narcisi per godere l'eros". Panorama.it, 12-05-2013
Pubblicato da Web Source in Pensieri e Riflessioni · Domenica 12 Mag 2013 · 1:15

Ora il filosofo coreano, ribattezzato il "Bauman d’Oriente" (in onore al sociologo che spiegò che la nostra è una "società liquida" senza punti fermi), si è fermato a ragionare sull'Eros in agonia, titolo del suo nuovo saggio.
"L'eros riguarda l'altro" scrive. La differenza fra due individui è un bene, ma purtroppo viviamo nell'"Inferno dell’uguale", l’altro funge solo da specchio del nostro narcisismo. È in corso una razionalizzazione dell’amore; c’è troppa offerta; e soprattutto siamo tutti concentrati su noi stessi. Se le dosi del narcisismo sono troppo alte, è un attimo sprofondare nella depressione: "Il soggetto narcisistico-depressivo è esaurito e logorato da se stesso" scrive. Concentrato sul proprio ombelico (triste) è impossibilitato ad amare. E a godere: "Eros e depressione sono contrapposti... l’eros strappa il soggetto da se stesso e lo volge verso l'altro".
Sempre che ci sia un "Altro" perché Han è sconfortato nel vedere una società "ad altissima intensità acustica, con una crescente massa di informazioni" ma che non si misura con la negatività (polo positivo, polo negativo) e che non prevede alterità. Non gira energia. Non gira eros. "Il sesso è una prestazione. Il corpo non può essere amato ma solo consumato... L’amore non è più una trama, una narrazione, un dramma". E l’eros agonizza.>>
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